GRUPPO SULLA QUALITÀ’ DELL’APPRENDIMENTO
DELLE SCUOLE LIBERTARIE
Verona – 8 marzo 2009
Partecipanti:
FRANCESCO-DIRIGENTE SCOLASTICO-TREVISO
FRANCESCO -INSEGNANTE SCUOLA PRIMARIA STATALE-TREVISO
ANTONELLA-INSEGNANTE SCUOLA PRIMARIA STATALE-TREVISO
ANNA-BOLOGNA-SSIS
LUCIANO-MILANO-FORMATORE FREE LANCE PER ADULTI
SILVIA-VERONA-INSEGNANTE SCUOLA STATALE-MAMMA KISKANU
BARBARA-PARMA-GRUPPO DI 5 FAMIGLIE PER FUTURA SCUOLA-LIBRERIA PER BAMBINI
FRANCESCA-VENEZIA-COMMERCIO EQUO E SOLIDALE
MASSIMILIANO-PARMA-PROGETTA GIOCHI-”COERCITIVO”
MATILDE-MAMMA KISKANU-FORMAZIONE IN PSICOLOGIA-LUOGHI DIVERSI PER L’EDUCAZIONE DEI FIGLI-VERONA
SIMONE-GREVE-TOSCANA-STUDENTE LAVORATORE-TESI SULL’EDUCAZIONE LIBERTARIA
TERESA-PADOVA-DI ORIGINE CILENA-”DITTATURA CILENA”-STUDENTESSA LAVORATRICE-FIGLIO DI 16 ANNI-ERA INSEGNANTE IN CILE
CARLO P.-INSEGNANTE UNIVERSITA’ FERRARA–
MARIA LAURA-PADOVA-INSEGNANTE LINGUE STRANIERE STATALE SUPERIORI
FEDERICO-GEMONA-INSEGNANTE ELEMENTARE-
ROBERTO-MONZA-GENITORE-FORMATORE PSICO SOCIALE-INCONTRI CON GENITORI DI MANTOVA
DAVIDE-VERONA-STEINER POI KISKANU
GIADA-FIRENZE-DOTTORATO DI RICERCA IN ANTROPOLOGIA DEL MONDO ANTICO
FILIPPO-EDUCATORE NEL COMUNE DI VENEZIA
ALBERTO-CURIOSITA’ PERSONALE NON PROFESSIONALE
ENRICO-GENITORE
Credo sia d’obbligo fare alcune brevi precisazioni:
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il gruppo era molto eterogeneo
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la voglia di raccontarsi era tanta
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le presentazioni hanno occupato una buona parte del tempo
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non sempre siamo riusciti a seguire un filo logico, proprio perché avevamo l’esigenza di conoscerci e di confrontarci su molte cose
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sono state evidenziate molte problematiche ed altrettante idee, anche se, magari, in ordine sparso
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il filo comune che ci lega è proprio la sensazione di “diversità” nel voler fare e sentire la scuola in modo differente
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importanza di mettere in atto qualcosa che smuova le emozioni
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è difficile coniugare 2 aspetti importanti: l’apprendimento e la libertà
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bisogna confrontarsi sulla qualità dell’educazione scolastica; serve l’autorevolezza del padre
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qualità forse è la possibilità di stimolare ad apprendere sempre, per evitare i “pensieri già pensati da altri”
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è importante educare alla fatica, a non essere soli, a non fidarsi sempre di ciò che viene detto
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la capacità di relazioni(critica, autonomia)è importante come il bisogno di organizzazione più che di regole
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la sfida delle scuole libertarie è proprio quella di mettere insieme la possibilità di stare insieme in un contesto relazionale positivo con l’apprendimento: se la scuola libertaria non raggiunge questo obiettivo non riuscirà ad essere “vincente”.
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nel nostro mando ad un soggetto viene richiesto di “imparare ad imparare”, cioè la flessibilità. In una scuola che riesca a mettere insieme i 2 scopi precedenti, non si arriva solo alla flessibilità ma anche alla libertà e all’autonomia. Quindi sarebbe importante stabilire i paletti che definiscono il rapporto tra i 2 elementi (relazioni positive ed apprendimento)
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un fattore negativo dell’attuale scuola è che il bambino ha dei tempi diversi da ciò che la scuola propone. non dovremmo farci opprimere da parametri esterni.
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vi è, comunque, una difficoltà obiettiva nel trovare alternative
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si ravvisa un abuso di alcuni termini: autonomia, flessibilità, non violenza,…
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è importante imparare anche cose che non sono immediatamente utili, ma che possono aprire direzioni
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importanza della figura dell’insegnante che può sviluppare la spiritualità
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le scuole libertarie, però, non devono diventare dei ghetti, delle scuole per pochi, perché comunque, i ragazzi dovranno diventare degli esseri politici; è quindi importante un dialogo propositivo da parte delle scuole libertarie, non un conflitto tra individuo e società
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nei bambini è importante formare dei pensieri autonomi, ma nello stesso tempo competenti. C’è il bisogno di inserirsi in questa società a nessuno piace sentirsi tagliato fuori
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i bambini di oggi hanno bisogno di autonomie diverse: manca l’autonomia affettiva e quella pratica. Muoversi senza paletti è difficile. C’è la paura diffusa che i propri figli, nelle scuole libertarie, non imparino abbastanza e che siano considerati diversi
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è importante riuscire a capire chi si ha di fronte, è il bello della cultura della diversità
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un altro problema delle nostre scuole tradizionali è la differenziazione per fasce d’età, e non dovrebbe essere così
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nelle scuole libertarie questa differenza tra età scompare
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i bambini con qualità diverse hanno maggiori possibilità di emergere nelle scuole libertarie; inoltre, nella scuola tradizionale, il numero di alunni per classe è esagerato. Una buona caratteristica del gruppo classe dovrebbe essere il numero piccolo
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nelle scuole lib. in giro per il mondo il numero per classe è effettivamente basso
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bisognerebbe percepire la diversità come un vantaggio e non come uno svantaggio
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nell’insegnamento l’importante è quello che si sente nel rapporto umano. L’autostima dipende dalla scuola ma anche dalla famiglia. E’ bello dare la libertà di scelta di cosa imparare, di cosa essere. I nostri figli saranno quello che vorranno essere, Bisogna comunicare l’affetto e il proprio sentire
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è importante non pensare di essere un élite e uscire dalla deriva narcisistica
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è difficile portare fuori questi modelli di scuola
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forse non è neanche giusto standardizzzare la scuola libertaria, deve rimanere fuori della massa, la standardizzazione livella verso il basso
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un aspetto molto importante è la formazione degli insegnanti ed il reclutamento risulta difficile
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al Kiskanu, agli insegnanti che si propongono, viene detto che devono “adottare” una classe per 8 anni e, contestualmente, i genitori “adottano” il maestro
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la qualità della scuola è data certamente dalla qualità degli insegnanti e dalla condivisione del progetto sia da parte degli insegnanti che dei genitori
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se siamo convinti di avere una marcia in più, dobbiamo cercare di divulgarla il più possibile