Né obbedire né comandare – Una lezione d’anarchia di F. Codello
Mercoledì 20 settembre 2017
Ore 18.oo
EDICOLA 518
Via Sant’Ercolano 42/A, PERUGIA
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LEZIONI DI ANARCHIA
CAP. 1 – NÉ OBBEDIRE NÉ COMANDARE
A cura di Francesco Codello
Si può insegnare l’anarchia?
Forse no, però si può cercare di conoscerne le storie e i pensieri, per liberarsi dagli equivoci che la riguardano e utilizzarla come prezioso strumento di analisi, critica e costruzione del presente.
A questo proposito, in collaborazione con gli amici di Elèuthera editrice, lanciamo una serie d’incontri chiamati “Lezioni d’anarchia”,
volti ad introdurre alle idee classiche e contemporanee e ai diversi tipi di anarchismo così come si sono presentati nel corso della storia e come ci appaiono oggi. L’anarchia è un’idea pluralista. Date alcune concezioni comuni e irrinunciabili, le idee dell’anarchismo sono molteplici e le forme organizzative sono tante. Questo ciclo di incontri ci introdurrà nella complessità e nella ricchezza di quest’idea così estremamente attuale. L’anarchia è, come diceva Elisée Reclus, la più alta espressione dell’ordine, o, per citare Colin Ward, una teoria e una pratica dell’organizzazione. “L’anarchia è ethos, pathos, praxis, logos” (Amedeo Bertolo).
Il compito di inaugurare questo ciclo di lezioni informali spetterà a Francesco Codello, pedagogista, tra i più attivi esponenti della Rete delle scuole libertarie e referente italiano dell’International Democratic Education Network.
Il titolo della lezione riprende quello del primo libro pubblicato da Codello per elèuthera (scheda libro elèuthera):
NÉ OBBEDIRE NÉ COMANDARE
“Io non prenderò parte alla vostra competizione:
non voglio né comandare né obbedire.”
Otanes (Erodoto, Storie, III, 83)
Questa rivoluzionaria dichiarazione precede di quasi 2500 anni la comparsa storica dell’anarchismo, che proprio sul rifiuto di comandare e di obbedire ha costruito la sua filosofia di vita. L’originale approccio di questo lessico libertario è appunto quello di avvicinarsi all’idea anarchica in modo assolutamente non canonico, ovvero attraverso parole-chiave che in apparenza non hanno nulla a che vedere con un’ideologia politica, ma piuttosto rimandano a una prospettiva esistenziale. Quello esposto qui è infatti un anarchismo pragmatico che diventa stile di vita, con un’attenzione particolare ai dubbi e alle curiosità di un lettore giovane, magari a digiuno di dottrina politica, ma già refrattario alle obsolete discussioni ideologiche. Un anarchismo come etica e come metodo da applicare alla vita quotidiana per cambiare se stessi e il mondo.